CRI, EDUCARE IL CANE…SENZA IL VETERINARIO

"Il nucleo delle unità cinofile C.R.I. del Comitato Provinciale di Milano, in perfetta sintonia con le indicazioni del Governo, organizza corsi di obbedienza e formazione dei proprietari per l'ottimale detenzione degli animali".

Con un comunicato stampa la Croce Rossa provinciale di Milano ha annunciato ieri l'organizzazione di corsi di educazione cinofila "senza che alla fine si debba andare dal medico o dal pediatra o dal veterinario". Presso il Campo addestramento del Centro Polivalente d'Emergenza provinciale, le Unità Cinofile hanno attivato dei Corsi rivolti alla popolazione per imparare la convivenza con i propri cani.

L'esperienza maturata nella formazione dei cani da catastrofe, si legge nel comunicato, si applica anche in un servizio pubblico per la popolazione sia a due piedi che a quattro zampe. I corsi, rivolti a privati, educano ad una comune forma di convivenza tra uomo e animale attraverso nozioni essenziali e hanno come obiettivo quello di trasmettere la corretta impostazione sulla gestione del cane durante la vita quotidiana. Tra gli argomenti trattati la Comunicazione, le Gratificazioni, le Correzioni e le Punizioni, l'Ascolto del cane, la Leadership, il Linguaggio del cane, la Socializzazione.

"Un rapporto corretto ed equilibrato tra uomo e cane è sinonimo di piacevole e serena convivenza", afferma Alberto A.A. Bruno, Presidente del Comitato Provinciale di Milano della Croce Rossa Italiana, "E' il modo con cui ci si relaziona al cane che lo rende conviviale o aggressivo, sia che si possieda un Chihuahua che un Pitbull. L'obiettivo dei nostri Istruttori, abituati a preparare cani di ogni tipo per il soccorso, permette di comprendere meglio il nostro amico a quattro zampe e di raggiungere una perfetta armonia nella vita quotidiana".

La SISCA, favorevole ad iniziative utili a sviluppare un corretto rapporto uomo-animale, rimarca tuttavia l'opportunità di adottare protocolli aggiornati, in linea con le piů moderne conoscenze scientifiche e di distinguere fra percorsi di educazione e di rieducazione. Questi ultimi attengono infatti all'ambito terapeutico e rientrano nelle competenze del medico veterinario.

Soprattutto, la Società Italiana di Scienze Comportamentali Applicate mette in evidenza la necessità di non far intraprendere al proprio cane un percorso di educazione senza una preventiva valutazione  del medico veterinario comportamentalista.

E' infatti necessario escludere prioritariamente la presenza di patologie, sia organiche che di tipo comportamentale collegate a disfunzioni o alterazioni di tipo emozionale e cognitivo che potrebbero invalidare il percorso di educazione dell'animale. E' questa una precisa competenza medico-veterinaria riconosciuta in ambito europeo dal Veterinary Act: il testo infatti parla di "mental" e non solo di "physical disease", esplicitando un riferimento alla psiche animale richiesto dalla FNOVI in sede di approvazione del documento.

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