AVIARIA, NUOVO VIRUS SULLE ROTTE EST OVEST

Il 15 marzo le Autorità rumene hanno notificato un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità HPAI, sottotipo 1-15N1, verificatosi in un allevamento avicolo rurale di una piccola area isolata nel Delta del Danubio, ai confini con l'Ucraina.

Un'indagine epidemiologica svolta dai servizi veterinari rumeni ha evidenziato una stretta correlazione filogenetica, tra il virus isolato e quelli riscontrati precedentemente in Russia, Mongolia (2009) e Cina (2007), dando credito all'ipotesi secondo cui il focolaio rumeno si è sviluppato in seguito a ripetuti contatti con uccelli selvatici migranti su rotte da Est a Ovest.

Le analisi filogenetiche condotte dai laboratori rumeni di concerto coni colleghi del Laboratorio di Referenza Comunitario dì Weybridge UK, hanno inoltre evidenziato che il virus isolato è differente da tutti gli altri virus ad alta patogenicìtà riscontrati sinora sul territorio comunitario.

Nelle more di un'efficace applicazione delle misure preventive contro l'influenza aviaria, la Direzione Generale della Sanità Animale e del farmaco Veterinario ha invitato i Servizi Veterinari a dare massima diffusione sul territorio a queste informazioni, "indicando di prestare particolare attenzione nella scrupolosa applicazione delle misure previste dal Piano di sorveglianza. per l'influenza aviaria 2010".

Inoltre, in considerazione dell'imminente inizio delle migrazioni primaverili di uccelli selvatici, le cui rotte comprendono vaste aree del territorio nazionale, la Direzione Generale sottolinea "l'importanza della adeguata applicazione delle misure di bío-sicure7za principalmente ili quelle aziende che, strutturalmente e per tipologia dì allevamento, presentano un rischio più elevato di contatto con popolazioni aviarie selvatiche.

Nei colloqui intercorsi fra la Commissione Europea, la Romania e gli altri Stati Membri, è stata confermata l'applicazione di una zona di protezione (raggio di 3 km) e di una zona di sorveglianza (raggio di 10 km.) intorno al focolaio per la messa in atto delle restrizioni alla movimentazione e delle misure di bio-sicurezza previste dalla normativa comunitaria.

La Commissione europea, al fine di prevenire inutili ripercussioni sugli scambi interni all'Unione ed evitare che Paesi Terzi introducano eventuali ostacoli ingiustificati all'esportazione, ha stabilito con Decisione del 16 marzo 2010 che entrambe le suddette zone sono da considerare come aree ad alto rischio stabilendo l'istituzione di un'ulteriore area di maggiore estensione, definita a basso ríschio, per l'effettuazione straordinaria di controlli aggiuntivi, così corno specificato nell'allegato della stessa Decisione.

http://www.anmvioggi.it/files/LA%20NOTA%20DELLA%20DIREZIONE%20GENERALE%20AI%20SERVIZI%20VETERINARI.PDF

fonte ANMVIOGGI

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