VETERINARI IN APPALTO E... VINCA IL MIGLIORE

Spesso le amministrazioni comunali che intendono procedere ad interventi di tipo medico-veterinario di propria competenza (ad esempio, sterilizzazioni di gatti randagi, applicazione di microchip ecc.) richiedono a studi e/o ambulatori medico-veterinari un preventivo che quantifichi il costo di tali prestazioni, in modo da selezionare l'offerta piů vantaggiosa per il Comune.

Tali richieste vengono fatte dalle amministrazioni attraverso lettera raccomandata a/r, che può assumere piů di una denominazione (invito all'affidamento, invito a partecipazione a gara previa offerta, richiesta di preventivo o altro) nella quale vengono indicati gli interventi / le attività che i Comuni devono svolgere, i tempi delle stesse, le modalità di espletamento delle relative gare, l'indicazione dell'Ufficio del Comune che si occupa della procedura (generalmente il dirigente dell'Ufficio economico-finanziario, ma anche dell'Ufficio ambiente) e del responsabile del procedimento.

Nella richiesta del Comune deve essere indicato anche il termine entro il quale gli studi e/o ambulatori interessati possono far pervenire le proprie offerte: la legge non indica con esattezza quale debba essere tale termine, tuttavia dalla giurisprudenza e legislazione vigente può desumersi che il numero di giorni da concedersi per consentire agli interessati di fare le proprie offerte deve essere "ragionevole", intendendosi per "ragionevole" un termine non inferiore a giorni 15 (quindici) dal ricevimento della lettera.

Alcuni medici veterinari hanno ricevuto lettere del tenore di quella indicata dove veniva assegnato, ai veterinari interessati, un termine brevissimo per proporre le proprie offerte, termine peraltro indicato non come decorrente dal ricevimento della comunicazione ma semplicemente come data: ad esempio, lettera in data 05.10.2007 ove si indica come ultimo giorno utile la data del 11.10.2007.

In casi come questo, è fuori di dubbio che un termine cosě breve è illegittimo, tanto piů che la mancata decorrenza del termine dall'effettivo ricevimento della comunicazione rende ancora piů incerta la situazione.

Basti pensare all'eventualità - verificatasi per alcuni medici veterinari - di un ritardo delle Poste Italiane nel recapito della lettera di invito: in questo caso è sconsigliabile un'azione nei confronti delle Poste, i cui tempi supererebbero di gran lunga l'esigenza di tutela immediata che si crea in questi casi; l'interessato può chiedere la rinnovazione dell'offerta e del relativo bando di gara (o dell'equivalente procedimento di assegnazione del servizio / attività). (Avv. Maria Teresa Semeraro)

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