STUPEFACENTI, QUANDO IL PAZIENTE VA ALL'ESTERO

paziente animale sottoposto a terapia farmacologica con stupefacenti o sostanze psicotrope può varcare la frontiera insieme ai medicinali che gli servono. Basta che il suo proprietario sia in possesso della necessaria certificazione a cura del medico veterinario.

Il chiarimento viene dal Ministero della Salute, dietro sollecitazione della FNOVI, a seguito di una nota ministeriale dell'Ufficio Centrale degli Stupefacenti indirizzata anche alla Federazione ma priva di riferimenti espliciti alla situazione veterinaria.

Il chiarimento precisa: "Per poter trasportare, per il trattamento dei propri animali da compagnia, medicinali stupefacenti o psicotropi bisogna essere in possesso di apposita certificazione rilasciata da medico veterinario, con i dati del medico che ha rilasciato la prescrizione e l'identificazione dell'animale cui è destinata e in cui sia riportata la terapia prescritta, la relativa posologia e il quantitativo necessario a coprire la durata della prescrizione nel periodo di permanenza all'estero".

La nota ministeriale chiariva gli adempimenti connessi al Decreto ministeriale 16 novembre 2007  (Norme concernenti la detenzione ed il trasporto di medicinali stupefacenti o psicotropi da parte di cittadini che si recano all'estero e di cittadini in arrivo nel territorio italiano). Il Decreto fornisce le modalità che i viaggiatori in uscita o in entrata dal territorio nazionale devono rispettare qualora hanno necessità di trasportare medicinali a base di sostanze stupefacenti o psicotrope per le proprie necessità terapeutiche nel corso del momentaneo allontanamento.

L'Ufficio Centrale Stupefacenti richiedeva una certificazione di possesso di medicinali contenenti sostanze stupefacenti o psicotrope "a cura del medico di medicina generale, del pediatra di libera scelta convenzionati con il Servizio sanitario nazionale (SSN) o del medico dipendente dallo stesso SSN".

Il chiarimento ministeriale di questi giorni attribuisce anche al medico veterinario la titolarità di questa certificazione, per quanto concerne i pazienti animali.

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