RITORNO ALLE ORIGINI PER GLI STUDI DI SETTORE

L'accertamento stavolta riguarderà gli Studi di Settore e non i contribuenti: quanto hanno veramente contribuito ad aumentare le entrate tributarie? Per rispondere a questo interrogativo la Commissione Finanze della Camera ha deciso di chiedere conto al Governo dei risultati derivanti dall'applicazione degli Studi di Settore. Il Sottosegretario alle Finanze, Mario Lettieri si è già detto pronto a soddisfare questa richiesta . L'intesa è stata raggiunta ieri in sede d'esame della pdl dell'On Franco Ceccuzzi (Pd)Disposizioni in materia di accertamenti effettuati sulla base degli studi di settore, una proposta che "incide sui contribuenti interessati dall'applicazione del metodo di accertamento fiscale mediante studi di settore e sui relativi poteri dell'Amministrazione finanziaria". La disciplina degli studi di settore è stata introdotta nel 1993 e da allora non ha cessato di suscitare polemiche e scontento, soprattutto da parte di coloro, contribuenti e legislatori, che vogliono ricondurre gli studi alla loro funzione di analisi e non di accertamento: "si rende pertanto necessario – si legge nel testo della proposta- prevedere alcuni aggiustamenti in sede di accertamento e per la gestione del contraddittorio, atti ad aumentare le garanzie dei contribuenti in regola in ordine alla possibilità di far valere le proprie ragioni, anche tramite una modulazione dei poteri dell'amministrazione finanziaria. Nella stessa seduta, Lettieri ha anche risposto ad un interrogazione dell'On Ceccucci sull'efficacia probatoria degli studi, dichiarando che "le risultanze derivanti dall'applicazione degli studi di settore costituiscono presunzioni relative"e che gli indicatori di normalità economica previsti dalla Finanziaria 2007" hanno natura sperimentale e i maggiori ricavi o compensi da essi desumibili costituiscono presunzioni semplici". La loro elaborazione sarà "contemporanea al procedimento di evoluzione dei singoli studi di settore" che si avrà col " supporto e l'approvazione da parte delle associazioni di categoria e degli ordini professionali e il parere della Commissione degli Esperti sulla validità complessiva dello studio di settore".

IL TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE (3087 ON CECCUZZI)

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