RANDAGISMO, COMPETENZE DALLE ASL AI COMUNI

La Puglia si allinea alla maggioranza delle altre regioni italiane (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana etc etc) in materia di randagismo e prevenzione sanitaria. Ai Comuni infatti spetteranno una serie di competenze che saranno sottratte alle Asl.

Tra queste fondamentalmente quella relativa alla cattura dei cani randagi e vaganti sul territorio (punto debole fino ad ora, non avendo le Asl personale da dedicare), all'affido, all'assistenza sanitaria per gli animali ricoverati nei rifugi, alla sterilizzazione chirurgica. Per svolgere appieno queste competenze i Comuni dovranno avvalersi della consulenza di un medico veterinario libero professionista convenzionato.

Il trasferimento di competenze ai Comuni sarà anche un trasferimento di risorse. 120mila euro del bilancio autonomo e circa 340mila euro di bilancio vincolato di risorse trasferite dallo Stato. Questo in sintesi è il modello di riferimento sul quale sta lavorando la commissione speciale di indagine sul randagismo, coadiuvata dai medici veterinari dottori Vergine e Ventura e presieduta da Carlo Laurora. La sottocommissione sta predisponendo un testo unico che andrà poi, per l'esame di merito, in terza commissione.

Le "nuove norme per la tutela ed il controllo della popolazione canina e felina" sono "una piccola rivoluzione" per il consigliere regionale Pina Marmo che ha chiesto però una verifica di copertura finanziaria della proposta di legge. I consiglieri Costantino, De Santis e Visaggio hanno chiesto di audire in commissione il presidente dell'Anci proprio in merito al trasferimento delle competenze ai Comuni mentre il consigliere Piero Manni ha nuovamente sollecitato una verifica dei dati delle Asl sulla popolazione randagia, in quanto "i dati forniti fino ad ora sono parziali e inesatti".

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