NUOVI LEA: PREOCCUPAZIONE DELLA FNOVI

La Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani ha espresso forte preoccupazione in riferimento alla revisione straordinaria dei livelli essenziali di assistenza. Lo scorso 23 aprile infatti l'ex governo Prodi ha firmato il Dpcm contenente i nuovi Livelli essenziali di assistenza erogati dal Servizio sanitario nazionale. I nuovi Lea sono stati realizzati in attuazione di quanto previsto dall'Intesa Stato-Regioni del 5 ottobre 2006 "Patto sulla salute", e dall'articolo unico, comma 796, lett. q), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e sono integralmente sostitutivi del DPCM 29 novembre 2001 "Definizione dei Livelli essenziali di assistenza". Nel precedente DPCM al LEA1 - Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro - era prevista l'area di sanità pubblica veterinaria, articolata in tre settori corrispondenti alle tre aree funzionali di sanità animale, igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche e tutela igienico sanitaria degli alimenti di origine animale. Nell'attuale strutturazione si parla invece di 8 aree di intervento, delle quali solo 2 (la D e la E) riguardano le attività medico veterinarie ricomprendendo tutte le attività declinate nelle 3 aree funzionali e con l'evidenza che l'Area E ricomprende oltre alle attività tipiche della nostra professione la ristorazione collettiva, l'ispettorato micologico, la sorveglianza sulle acque potabili.
Il DPCM del 2008 e gli allegati che ne costituiscono parte integrante individuano tre nuovi livelli essenziali di assistenza articolati in attività, servizi e prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale:
1) Prevenzione collettiva e sanità pubblica
2) Assistenza distrettuale
3) Assistenza ospedaliera
Il livello della "Prevenzione collettiva e sanità pubblica" include le prestazioni volte a tutelare la salute e la sicurezza della comunità da rischi infettivi, ambientali, legati alle condizioni di lavoro, correlati agli stili di vita e comprende le attività veterinarie. Il livello si articola in otto aree di intervento che includono programmi/attività volti a perseguire specifici obiettivi di salute. Sono ricomprese le prestazioni che riguardano la profilassi delle malattie infettive, inclusi i programmi vaccinali, la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, negli ambienti aperti, nella sanità animale e nell'igiene urbana e veterinaria. Sono incluse, inoltre, la tutela delle malattie croniche, la promozione di stili di vita sani e gli interventi di prevenzione nutrizionale, i programmi di screening e le prestazioni per la valutazione medico legale di stati di disabilità e per finalità pubbliche.
"Mentre risulta palese che le attività veterinarie sono aggregate in maniera diversa da quella tradizionale, - si legge sul sito della FNOVI - constatiamo che a fronte di questa nuova strutturazione esiste il rischio non secondario di una diversa articolazione e strutturazione dei servizi veterinari". Questa è l'ipotesi avanzata dal sindacato confederale che in merito al nuovo DPCM, si legge sul sito della FNOVI, ha sostenuto che "si tratta di un provvedimento largamente condivisibile: può dare alla programmazione regionale e locale un punto di riferimento piů forte, per favorire i processi di riorganizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari, rispondendo in modo appropriato alla domanda di salute e di cure dei cittadini e alle trasformazioni intervenute in questi anni". La FNOVI nel richiamare l'attenzione della categoria su quanto in discussione auspica che l'attuale impianto organizzativo della sanità pubblica veterinaria non venga destrutturato. Ciò al fine di garantire in qualità la salute degli animali e delle produzioni zootecniche. Anche l'ANMVI nel condividere la preoccupazione e la posizione della FNOVI auspica che i sindacati intervengano al piů presto a difesa della veterinaria pubblica.
Il testo del DPCM - unitamente agli allegati - è consultabile sul sito del
Ministero della Salute.

http://www.anmvioggi.it/files/DPCM%202008.pdf

http://www.anmvioggi.it/files/LEA-PREVENZIONE%20COLLETTIVA%20E%20SANITA'%20PUBBLICA.pdf

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