NORME PIU' SEMPLICI PER LA SICUREZZA SUL LAVORO

Il Testo Unico (http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/0D78BF49-8227-45BA-854F-064DE686809A/0/20080409_Dlgs_81.pdf) della sicurezza sul lavoro dovrà essere rivisto anche per essere piů aderente alle esigenze degli studi professionali. Anmvi si sta muovendo all'interno di Confprofessioni affinchè ai professionisti non siano applicate le stesse misure previste per le imprese e venga eliminato un sovraccarico di adempimenti burocratici senza alcun risvolto di prevenzione e di protezione dai rischi reali e specifici.

Nell'ambiente lavorativo di uno studio professionale i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori sono estremamente bassi, come documentato dal basso numero di infortuni, minimi sia per l'incidenza che per la gravità.

Nel documento licenziato da Confprofessioni si chiedono semplificazioni, a partire dalla figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), che dovrebbe essere prevista nelle strutture con piů di tre dipendenti, evitando di aggravare gli Studi di minori dimensioni con ruoli e procedure che nulla aggiungono e valorizzano in tema di rappresentanza e presa di responsabilità; si chiede anche la riduzione della durata minima (attualmente di 32 ore) dei Corsi per RLS degli Studi professionali, equiparandola almeno alle 16 ore previste per il datore di lavoro RSPP.

La normativa appare sovradimensionata rispetto ai pericoli e ai rischi presenti nelle strutture veterinarie, eccessivamente burocratica e, soprattutto, scarsamente rispondente ai rapporti di lavoro. Questi ultimi non trovano piena aderenza nelle definizioni di lavoratore e di datore di lavoro stabilite dal Testo Unico. Per questo Anmvi ha chiesto che nel documento sia prevista l'esclusione dalla definizione di "lavoratore" del professionista associato di uno studio professionale.

Altre osservazioni presentate da Anmvi, con il contributo del Direttore dei Corsi organizzati dall'Associazione, Carlo Pizzirani, riguardano la possibilità di esentare le strutture veterinarie dove è presente, oltre ai titolari-datori di lavoro, un lavoratore unico dall'obbligo di nominare un RSL e di comunicazione all'Inail. E ancora: prevedere per gli studi professionali che la formazione di RSPP abbia una frequenza di aggiornamento adeguata al grado di rischio e pericolo del settore (es. validità della formazione di almeno cinque anni); mantenere per gli ambulatori fino a 10 lavoratori la possibilità di sostituire il DVR con una semplice autocertificazione di avvenuta effettuazione della valutazione dei rischi anche oltre il 30 giugno 2012; adeguare alla semplificazione richiesta le sanzioni previste dal Testo Unico; coordinare le autorità competenti e unificare i controlli in struttura in un solo organismo

I professionisti, rappresentati da Confprofessioni al Ministero del Lavoro, vogliono anche essere resi partecipi dell'elaborazione delle procedure di standardizzazione della valutazione dei rischi, in quanto migliori conoscitori dei profili di rischio dei lavoratori delle libere professioni.

fonte ANMVIOGGI

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