IZS, RIORDINO INSIEME ALLA CONFERENZA STATO REGIONI

I parlamentari Delfino e Ruvolo hanno presentato una interrogazione parlamentare al ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali sul riordino degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali chiedendo di "promuovere un rafforzato coordinamento con la Conferenza Stato-Regioni per perseguire senza conflitti istituzionali un piů alto ed efficace ruolo degli Istituti Zooprofilattici citati".

Gli interroganti prendono le mosse dalla situazione dell'Istituto Zooprofilattico del Piemonte, della Liguria e della Valle D'Aosta " un laboratorio di ricerca e di diagnostica applicata alla sanità animale e alla sicurezza alimentare che racchiude un importante patrimonio di competenze professionali e scientifiche maturate nel contesto delle regioni di riferimento".

L'investimento delle regioni ed in particolare del Piemonte nel miglioramento organizzativo e nelle garanzie di buon andamento dell'Istituto - dicono i parlamentari- ha fornito risultati molto incoraggianti, inserendo l'ente nella programmazione economica della Regione. Tuttavia "le prospettive ulteriori per la valorizzazione dell'Ente nel contesto regionale rischiano di essere ignorate o svilite dalla volontà del Governo nazionale di dettare unilateralmente le norme per il riordino degli IZS, impropriamente assimilati ad organismi statali (come l'Istituto Superiore di Sanità) o soggetti a vigilanza statale".

Già le ultime indicazioni nazionali in materia di riordino degli IZS (decreto legislativo n. 270 del 1993) erano state impugnate davanti alla Corte costituzionale, correggendo "la tentazione di reinserire gli IZS in un quadro di riferimento statale, fatto che avrebbe compresso irrazionalmente e illegittimamente competenze regionali già allora stabilite".

"Nel momento in cui si sente piů forte l'esigenza di completare il processo di regionalizzazione del governo degli IZS, pur nel rispetto delle esigenze di coordinamento nazionale- sostengono Delfino e Ruvolo- si prospetta invece un ulteriore arretramento rispetto alle posizioni già ratificate a seguito della passata pronuncia della Corte costituzionale nel 1994, ignorando il processo da allora intercorso, le modifiche al Titolo V della Costituzione e gli orientamenti ad una piů forte responsabilizzazione e salvaguardia dell'autonomia regionale".

fonte ANMVIOGGI

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