FOCHE E DERIVATI, DIVIETO COMMERCIALE SENZA DEROGHE

A larghissima maggioranza, il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione (http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=REPORT&reference=A6-2009-0118&language=IT#title1) legislativa sulla proposta di regolamento (http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2008:0469:FIN:IT:PDF) del commercio dei prodotti derivati dalla foca. La relazione della liberale britannica Diana Wallis chiede la definitiva messa al bando di questo commercio, senza distinzioni di specie e senza deroghe e con l'unica eccezione per le popolazioni che vivono solo di questa attività (come gli indigeni delle regioni artiche, della Groenlandia e dell'Alaska) per uso personale-familiare e non per scopo commerciale.

Già nella sua risoluzione su un programma d'azione per il benessere degli animali 2006-2010 il Parlamento europeo invitava la Commissione a proporre un divieto assoluto d'importazione dei prodotti derivati dalle foche.

La risoluzione ricorda che i cittadini europei nutrono preoccupazione riguardo alle attività commerciali che comportano sofferenze per gli animali selvatici in generale, e non soltanto sofferenze "evitabili". Per questo, la risoluzione ritiene che sia giusto cancellare il termine "evitabili" dal momento che tutto porta a concludere che i cittadini comunitari nutrono preoccupazione per tutte le sofferenze causate dalla caccia alle foche, non solo per quelle evitabili. Il livello delle sofferenze inevitabili può essere molto elevato dato che il termine non è quantificabile. E inoltre, la Commissione non ha chiesto all'EFSA di valutare se la caccia alle foche per scopi commerciali è attualmente effettuata in maniera "umana", ma piuttosto di individuare i metodi piů opportuni o indicati per l'uccisione delle foche, che riducano quanto piů possibile dolore, angoscia e sofferenze inutili. I metodi di uccisione raccomandati dall'EFSA nella sua relazione e nella proposta di regolamento non prescrivono una morte incruenta cosě come la definirebbe una qualsiasi autorità veterinaria autorevole.

Secondo dati diffusi dal Parlamento Europeo, si stima che circa ogni anno il commercio di prodotti derivati dalle foche causi la morte di circa 900mila esemplari. Primi nella classifica Canada, Groenlandia e Namibia (60%). Seguono Norvegia e Russia. Danimarca ed Italia sono i primi importatori di pelli grezze.

fonte ANMVIOGGI

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