CONSULENZE AZIENDALI: PER I VETERINARI BASTA L'ALBO

Il TAR per l'Emilia Romagna (sentenza n. 3474/2008, sede di Bologna) ha parzialmente accolto il ricorso presentato dalla FNOVI insieme al Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati contro il bando emesso con la delibera regionale n.1652/2007, bando che ammetteva alle consulenze aziendali solo i partecipanti con esperienza biennale e che prevedeva l'obbligo di documentare un percorso formativo di almeno 60 ore nell'ultimo biennio.

Per il Tribunale è illegittima la richiesta per gli iscritti agli albi dei veterinari e degli agrotecnici di ulteriori requisiti di esperienza e professionalità. La posizione dei giudici bolognesi è perfettamente in linea con quanto espresso dall'Antitrust in merito all'accesso al portale SIAN: l'Autorità Garante aveva allora evidenziato che "non appare giustificato", per i professionisti, subordinare l'accesso al Sistema informativo agricolo nazionale, alla verifica dei requisiti di professionalità e di competenza, "dal momento che si tratta di soggetti che si deve presumere in possesso di tali competenze".

"Infondata", invece, la tesi dei ricorrenti secondo i quali il bando regionale non poteva ammettere soggetti diversi dagli scritti agli ordini professionali. Nel merito la FNOVI ha annunciato che valuterà se ricorrere in appello, trattandosi di competenze esclusive degli iscritti all'albo degli Ordini ricorrenti. Per i legali dei ricorrenti, il TAR fa confusione tra le tipologie di consulenza e non coglie nel segno della censura mossa con ricorso. Le materie di consulenza previste dalla misura 114 sono inequivocabilmente medico-veterinarie.

Tuttavia, l'assenza di espressa pronuncia in tal senso, imporrà agli Ordini di verificare che nell'ambito delle varie offerte ammesse a "Catalogo Verde" non vengano svolte quelle attività di consulenza sulla condizionalità per le quali si chiedeva la declaratoria di esclusiva professionale) da parte di soggetti che non hanno i requisiti richiesti.

Lo stesso vizio di fondo contenuto nel bando dell'Emilia Romagna è presente in quello della Lombardia. Anche su questa Regione la FNOVI si sta muovendo e una lettera è già partita all'indirizzo del Pirellone.

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